... e' oggi. E' oggi che sono stata ricoverata, due anni fa...
E' oggi che è iniziato un bel calvario, che mi ha fatto passare dei bei magoni... E' che ha messo a dura prova il mio corpo e la mia mente...
Qualche tempo fa sono ripassata tra quelle mura bianche, emozionata e quasi con un po' di timore... come se quel posto non mi appartenesse piu'... ma che x assurdo e' ancora tanto parte di me... con quella sensazione di sentirsi estranei a casa propria, la stessa che dopo 50 giorni di ospedale ho provato quando sono tornata a casa.
La mia casa.
Sono dovuta uscire, perche' mi mancava l'aria, e perche' la mia amica che aveva appena partorto, non doveva vedermi piangere.
Poi sono rientrata, e mi sono soffermata in corridoio: la foto di Viola, piccola, appena nata, con una dedica, è appesa nel corridoio, a colorare i muri assieme alle altre storie, quelle di altre mamme e altri bambini.
Mi sono commossa, a guardare tutte quelle mamme passeggiare in corridoio, con la loro pancia, chi con la flebo, chi col passo incerto del post-cesareo, che piano piano si trascina verso il nido, per poter prendere in braccio il proprio bambino.
Non conoscevo la loro storia, ma avrei voluto abbracciarle tutte, e dir loro che tutto sarebbe andato bene, che comunque presto sarebbero state a casa, e non avrebbero piu' pensato a quei giorni d'ospedale...
Forse pero' avrei mentito, perche' io ci penso ancora tanto, con paura, con un misto di emozione di chi l'ha scampata, l'ha passata... di chi finalmente respira dopo una lunga apnea...
Quella strana adrenalina che comunque qualcosa mi ha insegnato, anche se adesso mi sembra quasi impossibile di aver passato tutto questo.
Voglio un altro bambino. E so che dovro' ricominciare da capo, mettere da parte le mie paure, oppure imparare a conviverci... piangendo, arrabbiandomi, credendo di non farcela. Ma vivendo le mie emozioni, belle o brutte, vivendole e affrontandole.
E' cosi che sono diventata mamma...
Grazie Viola.